Fargo - Seconda stagione


Sono molto felice della piega che sta prendendo la televisione; ho sempre preferito la concezione del film per il fatto che non occupasse troppo tempo prezioso fino a qualche anno fa, quando ha iniziato a salire decisamente di livello superando anche molto spesso il livello del cinema, tanto che alcuni titoli non vengono fatti gareggiare con i film solo per una pura questione di necessità ma che potrebbero tranquillamente competerci, soprattutto le famose mini-serie che vanno di moda adesso.
In questa seconda stagione vediamo la tranquilla vita dei due coniugi, il macellaio Ed e la parrucchiera Peggy, prendere una grottesca ed improvvisa svolta che vedrà la loro tranquilla esistenza scontrarsi con quella delle due principali famiglie mafiose di Minnesota e Kansas.


La prima stagione é stata una scoperta assoluta, mi aveva lasciata completamente senza parole per i due meravigliosi protagonisti. Questa seconda é forse, secondo il mio gusto, ancora meglio della precedente ed il motivo é molto semplice; nella prima stagione due erano i personaggi principali ed erano abbastanza particolari e ben descritti dal punto di vista psicologico, ma anche se copriva un periodo temporale piú lungo la vicenda raccontata era molto chiusa definita nella realtá di questi due personaggi tanto da diventare una questione prettamente personale, nella seconda, invece, si é andati oltre prendendo come tematica principale quella dei clan mafiosi di Fargo e dintorni (lasciati sullo sfondo nel racconto delle vicende della prima stagione) con una realtá molto piú ampia, corale.
Il suo obiettivo è quello di denunciare l'insignificanza umana, come il fato sia effettivamente a capo della nostra storia (basta vedere la scena iniziale nella quale casualmente inizia la disavventura di Peggy ed Ed). L'epicità ed il grottesco si mescolano in un mix di crudeltà e silenziosa commedia tipica di questa serie e della memoria del film dei fratelli Coen.
A differenza della prima, questa seconda non ha momenti "morti" (per quanto fossero morti quelli della prima) ma in ogni scena accade qualcosa di centrale nella vicenda. Molto piacevole anche il fugace collegamento con la prima stagione, la serie è caratterizzata da questa apparente semplicità con cui vuole raccontare la storia, con un palese amore per i dettagli, e questi due capisaldi della serie la rendono ineguagliabile.


La serie antologica quindi prosegue con un filo rosso e con un diverso cast a seconda delle stagioni, questa volta è stato il momento di attori, alcuni in netta crescita, tra qui Kristen Dunst, Patrick Wilson, Jesse Plemons e Ted Danson.
È la prima volta che un seguito mi colpisce positivamente, ed è una serie tv piena di potenziale pronto ad esplodere, soprattutto quando la concorrenza è così rada ai suoi livelli. Perchè Fargo sta lasciando il pianeta delle serie tv, e forse non lo ha mai popolato, ed insieme ad altri pochi titoli sta cambiando la storia della televisione. 
Questo è un buon esempio dal quale prendere spunto, c'è solamente da imparare.


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