American Horror Story: Hotel


Ho un rapporto conflittuale con questa serie. Sono profondamente convinta che sia un prodotto di altissimo livello, con un budget spropositato ed un nome alle spalle che è quasi diventato un marchio a sé, ma che però non utilizza il suo potenziale al massimo delle possibilità.
Come sta capitando anche con la sesta stagione in questi giorni, alla partenza di una nuova stagione gli occhi sono tutti puntati sulla serie per la curiosità che indubbiamente riescono a fomentare nel pubblico, ma, una volta iniziata ed essere entrati nel nuovo mondo di Murphy, l'entusiasmo si spegne.
Visivamente parlando, soprattutto nel suo genere, è una serie tv che non ha eguali, se non forse per la prima stagione decisamente più contenuta, ma soffre di un enorme difetto recidivo: è composto da troppi episodi.
Essendo episodi di 45/50 minuti l'uno, per quanto la storia possa essere intrigata, 12/13 episodi sono un'esagerazione, ed è per questo motivo che io ogni volta che giungo a metà di una stagione collasso e la metto nel dimenticatoio per un paio di mesi prima di riprenderla. Gli episodi centrali sono ripetitivi, lenti, con un unico scopo decorativo che di sicuro vanno ad approfondire la storia delle migliaia di personaggi presenti, ma portano il pubblico all'esasperazione.


Questo Murphy non lo vuole capire, ed il risultato, per quanto riguarda quest'ultima stagione, è che i primi episodi risultano completamente diversi dal quinto in poi; mentre i primi sono stati incaricati di convincere il pubblico del trovarsi davanti a qualcosa di rivoluzionario, anticonformista, sfacciatamente violento e senza regole, appena ci rendiamo conto di come stiano veramente le cose nell'hotel la serie torna quella di sempre, disincantandoci da quell'alone di stupore iniziale che ti fotte e ti incita a guardare il prossimo episodio. Appena torniamo coi piedi per terra, ritroviamo i volti di sempre, il ritmo di sempre, i legami di sempre, e tutto questo o ti piace o non ti piace, senza mezzi termini.
Ciò che posso dire per quella che è stata la mia esperienza è che, a parte gli episodi centrali che ho digerito con molta difficoltà, la trama non mi ha sconvolta, anzi, l'ho trovata anche abbastanza banale e con un happy ending quasi sdolcinato e per niente in stile AHS, soprattutto se comparato con lo scoppiettante inizio.
Una cosa è certa; pare che Murphy voglia fare un po' di selezione nel pubblico. E' una serie sempre meno per gente dallo stomaco delicato, perché, per quanto possa essere finzione, tra le mura di questo hotel maledetto scorrono fiumi di sangue (che quella poveraccia della cameriera deve sempre pulire).


Attori e comparse come se piovessero, non mi basterebbe un intero post per elencare tutto il cast, ma dirò la mia sulla questione forse più discussa dai fans, ovvero la questione Gaga. 
Partendo dal presupposto che non confidavo e tutt'ora non confido nelle doti attoriali della cantante, e tanto meno sono felice dell'uscita di scena di Jessica Lange, c'è da dire che la Contessa sia un personaggio fatto e finito, singolare, altezzoso ed unico proprio grazie alla sua interpretazione. Detto questo aggiungo in tutta sincerità che sarei molto felice se tornasse a fare musica, dato che almeno in quello è davvero brava, anche se purtroppo (o per fortuna) la vedremo ancora di sicuro nella sesta.
Sul resto del cast mi limiterò a dire che vedo in tutti un'enorme crescita, delle new entry che ho adorato, ma, come sempre, l'attore che più mi ha colpita rimane Denis O'Hare, con la sua spettacolare Liz Taylor, l'unica a commuovermi davvero, anche se forse un pochino ipocrita e politically correct ma insomma, non tutto può essere perfetto. 


Proprio oggi, concludendo, è stato svelato il tema della prossima stagione, che ovviamente io non dirò per ovvi motivi di spoier, ma, nonostante il livello sempre più o meno immutato, continuerò a seguirla. Una delle cose davvero positive di questa serie e che mi spinge a continuare è qualcosa che non ho mai trovato nelle serie antologiche, ovvero quel senso di fratellanza, quasi di familiarità che si è stretto tra gli attori, le relazioni che finiscono anche per somigliarsi da una stagione all'altra e che ti stringono il cuore, vanno a formare quell'agrodolce irresistibile.

Commenti

  1. Adorata, santa Liz Taylor, non vedo l'ora di sapere quest'anno quale meraviglioso personaggio interpreterà O'Hare, da sempre il mio preferito. Comunque, con tutti i suoi difetti Hotel mi ha molto soddisfatta: Lady Gaga sorpresona, Finn wittrock gran figo, Evan Peters magistrale come sempre e la sottotrama del contagio vampirico, intimamente legata all'attuale stupidità che imperversa relativamente alla questione vaccini, mi ha messo davvero paura. Stasera si ricomincia, non vedo l'ora!!

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    1. Ho appena visto il primo della sesta e sinceramente non mi ha convinta molto, non amo il nuovo format, ma si vedrà.

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  2. O'Hare straordinario, il resto meno.
    Anche se il suo fascino insano ce l'ha. Per me il problema non è tanto Gaga, che si applica, quanto il personaggio: troppo lei, troppo poco da... recitare. Vediamo qui. ;)

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  3. Una stagione pop e glamour (forse troppo) e ciò aggiunto ad una poca paura (inconsistente proprio) fa di questa stagione una delle meno riuscite ma è pur sempre una serie eccezionale ;)

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    1. No, effettivamente non fa paura affatto, ma non ho mai ricercato il terrore in questa serie. È molto bello da vedere ed intrattiene, fine.

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  4. a me sinceramente da brividi a tratti un po' "schifosi"... però mi piace sempre, in una sorta di perversione...
    per me però quella nell'ospedale psichiatrico non la batte nessuno...

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